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Uninettuno aderisce alla “Pagina della Memoria” realizzata dall’INGV

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L’Università Telematica Internazionale Uninettuno ha ufficialmente aderito alla “Pagina della Memoria”, Pietra d’inciampo per la scienza e la cultura, realizzata un anno fa dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) cui partecipano, oltre alla senatrice Liliana Segre, anche importanti istituzioni della cultura ebraica ed alcuni dei più prestigiosi enti italiani della ricerca.

L’INGV ha avviato questa iniziativa con l’obiettivo di raccogliere le testimonianze e i documenti familiari, anche multimediali, sul drammatico impatto delle leggi razziali sulla comunità scientifica e accademica italiana. Si raccoglieranno, inoltre, le testimonianze relative ai Giusti e a chi si rifiutò di firmare o adempiere alle leggi razziali, ossia tutti coloro che ebbero la forza e la dignità di sostenere chi veniva emarginato in quanto ebreo. In quel tempo moltissimi intellettuali, scienziati, professori e studenti furono espulsi dalle istituzioni culturali italiane; altri riuscirono a continuare la loro opera rifugiandosi all'estero, contribuendo così allo sviluppo culturale del paese che li aveva meritoriamente accolti. Fra le persone allontanate dalle istituzioni culturali vi furono molte donne la cui partecipazione agli studi e alla vita accademica, nella società ebraica, era assolutamente all'avanguardia rispetto alle consuetudini dell'epoca.

Gli oltre 23.000 iscritti dell’università Uninettuno, sia per gioventù che per la natura digitale del nostro ateneo, hanno una intensa frequentazione del web e costituiscono una comunità fertile, diffusa in Italia ed in 164 Paesi del mondo, presso cui testimoniare il ricordo di quella tragedia nella speranza non ovvia - come ammoniva Primo Levi - che mai si ripeta.

«L’aspetto fondamentale di questo progetto consiste nella costruzione di un percorso comune e condiviso tra enti di ricerca ed ebraici, per la raccolta, lo studio e la diffusione di testimonianze e documenti inerenti all’applicazione delle cosiddette “Leggi razziali” nei contesti istituzionali legati all’alta formazione. Vogliamo così sottolineare il danno irreparabile che fu arrecato al progresso scientifico e culturale italiano», dice Aldo Winkler, ideatore del progetto. «Inoltre, intendiamo valorizzare le testimonianze riguardanti l’espulsione di molte donne, la cui partecipazione agli studi e alla vita accademica, nella società ebraica, era assolutamente all'avanguardia rispetto alle consuetudini dell'epoca, nonché il materiale documentale su chi riuscì a fuggire all’estero, trasferendo con sé le proprie alte competenze. Nostro ulteriore auspicio è riuscire a coinvolgere, in questo percorso condiviso, altre istituzioni legate allo studio, alla ricerca e alla cultura».

Secondo Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV, «La memoria degli eventi è la base per una società della conoscenza, sia per difendersi dai rischi naturali, che per prevenire il ripetersi di comportamenti umani che travalicano ogni limite etico. La scienza italiana ha subito le gravi conseguenze delle leggi razziali ed è opportuno che una tale fase drammatica della nostra storia sia approfondita e divulgata affinché non debba ripetersi».

I contributi possono essere inviati all'indirizzo pagina.memoria@ingv.it

Aderiscono all’iniziativa:
Senatrice Liliana Segre
Università Telematica Internazionale Uninettuno
Unione delle Comunità Ebraiche di Roma (UCEI)
Comunità Ebraica di Roma (CER)
Museo Ebraico di Bologna
Accademia Nazionale dei Lincei
Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP)
Consiglio Nazionale delle ricerche (CNR)
Università di  Pisa - Dipartimento di Biologia
AISSI   Association of Italian Scholars and Scientists in Israel

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