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Duration: 0 Months (5/12/2022 - 20/12/2022)


Εισαγωγή


Περίληψη

ComplExplore nasce dalla osservazione che benché molte discipline esplorino il concetto di complessità, esistono significative differenze nella sua interpretazione. Da qui emerge la necessità di condividere metodi e linguaggi utilizzati nei diversi settori di ricerca poiché possono essere utilmente impiegati in altri ambiti. Scopo del progetto è quello di contribuire alle ricerche sulla complessità mettendo a fuoco gli aspetti propri dei sistemi complessi e condividendo tecniche e risultati raggiunti.

"C’è una cosa straordinaria da vedere a Roma in questa fine d’autunno ed è il cielo gremito d’uccelli. Il terrazzo del signor Palomar è un buon posto d’osservazione. […] si tratta d’una folla aerea che sembra sempre stia per diradarsi e disperdersi, come granelli d’una polverina in sospensione in un liquido, e invece continuamente s’addensa come se da un condotto invisibile continuasse il gettito di particelle vorticanti, senza però mai arrivare a saturare la soluzione. [...]  Se si sofferma per qualche minuto a osservare la disposizione degli uccelli uno in rapporto all’altro, il signor Palomar si sente preso in una trama la cui continuità si estende uniforme e senza brecce, come se anche lui facesse parte di questo corpo in movimento composto di centinaia e centinaia di corpi staccati ma il cui insieme costituisce un oggetto unitario, come una nuvola o una colonna di fumo o uno zampillo, qualcosa cioè che pur nella fluidità della sostanza raggiunge una sua solidità nella forma. Ma basta che egli si metta a seguire con lo sguardo un singolo pennuto perché la dissociazione degli elementi riprenda il sopravvento ed ecco che la corrente da cui si sentiva trasportato, la rete da cui si sentiva sostenuto si dissolvono e l'effetto è quello di un vertice che lo prende alla bocca dello stomaco. Questo viene per esempio quando il signor Palomar, dopo essersi persuaso che lo stormo nel suo insieme sta volando verso di lui, porta lo sguardo su un uccello che invece si sta allontanando, e da questo su un altro che si allontana anch'esso ma in una direzione diversa, e in breve si accorge che tutti volatili che gli sembrava si avvicinassero in realtà stanno fuggendo in via in tutte le direzioni, come se lui si trovasse al centro di un'esplosione. Ma gli basta volgere gli occhi verso un'altra zona del cielo ed eccoli concentrarsi laggiù, in un vortice sempre più fitto e gremito, come quando una calamita nascosta sotto un foglio attira la limatura di ferro componendo disegni che diventano ancora più scuri ora più chiari e alla fine si disfano e lasciano su un foglio bianco una picchiettatura di frammenti dispersi. Finalmente una forma emerge dal confuso battere d’ali, avanza, s’addensa: è una forma circolare, come una sfera, una bolla, il fumetto di qualcuno che sta pensando a un cielo pieno di uccelli, una valanga d’ali che rotola nell'aria e coinvolge tutti gli uccelli che volano intorno. Questa costituisce nello spazio uniforme un territorio speciale, un volume in movimento entro i cui limiti - che pure si dilatano e contraggono come una superficie elastica - gli storni possono continuare a volare ognuno nella propria direzione purché non alterino la forma circolare dell'insieme.[...]"
(Italo Calvino, "L’invasione degli storni”, in Palomar, Einaudi 1983)


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