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L''università nel XXI secolo tra tradizione e innovazione

16-06-2015

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Questo libro non rappresenta solo il punto di arrivo della lunga attività di ricerca scientifica di Maria Amata Garito ma individua un nuovo modo di far evolvere le Università tradizionali per collegarle ai bisogni reali della nostra società globalizzata ed interconnessa.

Internet con le sue luci ed ombre è il più grande spazio pubblico che mai il mondo abbia avuto, connette il pensiero umano a livello globale e ciò richiede un nuovo modello educativo e quindi anche un nuovo modello di università. Dall’analisi storica dei modelli di università dal Medioevo ad oggi si evidenza come l’Università del XXI Secolo è ad un bivio tra l’atrofia ed il rinascimento, il ristagno ed il rinnovamento. In quasi tutto il mondo oggi si dibatte sul fatto che l’Università tradizionale non riesce più a soddisfare i bisogni di una società globalizzata ed interconnessa. E’ in atto uno scontro generazionale di enorme portata. I nativi digitali, la nuova generazione di studenti, mette in discussione il modello di università tradizionale. Il XXI Secolo richiede di reinventare l’Università, la sua trasformazione non è più una scelta, ma una necessità improrogabile.

La creazione di un network globale per l’istruzione superiore in cui docenti e studenti di diverse parti del mondo partecipano alla costruzione collaborativa del sapere non è più un’utopia e può portare alle università una nuova forma di vitalità facendole diventare protagoniste dell’economia globale.

Nel libro si descrivono anche due nuovi modelli di università, quello del Consorzio NETTUNO e quello dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO. Entrambi hanno anticipato il futuro creando una rete tecnologica e di intelligenze che senza più limiti di spazio, di tempo e di luogo sviluppano insieme sapere e conoscenze. E’ da un nuovo modello di università che si deve partire per costruire il futuro. Il futuro non è un dono, è una conquista che richiede ad ogni generazione lotta e sacrifici per soddisfare le esigenze di una nuova era che, mai come in questo momento, accomuna i popoli del Nord e del Sud del mondo e li mette di fronte a una nuova sfida: la risposta ai bisogni di un mondo globalizzato e interconnesso.


Dalla prefazione di Paolo Prodi
“Uno degli errori più diffusi e gravido di pericoli quando si discute sulla “riforma” dell’università è quello di contrapporre a un’università tradizionale, vecchia e stantìa, un’università del futuro librata nell’aria delle nuove tecnologie, al di là del tempo e dello spazio. L’utilità di un libro come questo di una docente come Maria Amata Garito, che ha provato in anni di lavoro concreto e sperimentale le difficoltà di questo passaggio, serve a mio avviso soprattutto a combattere questo equivoco di fondo: la nuova università non può nascere nel vuoto ma deve crescere innestando nella nuova rete di comunicazione del sapere la sua tradizione millenaria”.