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Attività di Ricerca - Facoltà di Giurisprudenza
Linee di Ricerca

S.S.D. IUS/01 DIRITTO PRIVATO

Dott. Francesca Maschio – ricercatore

L’attività di ricerca della Dott. Maschio è stata diretta principalmente ad esaminare l’evoluzione della disciplina del contratto e della tutela del consumatore nella prospettiva del diritto privato e nella comparazione giuridica, in diversi settori della dimensione internazionale dell’attività di impresa, della concorrenza e del mercato. Speciale attenzione è stata dedicata alla crisi di politiche e sistemi di regolamentazione dell'UE, anche in qualità di Coordinatrice del Master in "European Law and Policies".

La Dott. Maschio ha partecipato a diverse conferenze e seminari internazionali tra cui la Conferenza internazionale “The Online, Open and Flexible Higher Education Conference 2016 - Enhancing European Higher Education; 'opportunities and impact of new modes of teaching'”,  durante la quale ha presentato un contributo sul tema “European Union Law and Policies and the Transatlantic Trade and Investment Partnership in comparative perspective”; la conferenza internazionale Transnational Intellectual Property 2015 presso il CEIPI – Centro Studi Internazionali sulla Proprietà Intellettuale di Strasburgo e presso il Parlamento Europeo nel marzo 2015; la conferenza internazionale “IP Case Law Conference” presso  lo European Intellectual Property Office nel maggio  2016; seminari e “WIPO ADR Workshop 2017”, presso il  WIPO Arbitration and Mediation Center ed il Max Planck Institute for Innovation and Competition”.
In qualità di membro dell’Associazione Italiana di Diritto Comparato, la Dott. Maschio ha altresì partecipato al XXIV Colloquio Biennale A.I.D.C. all’Università di Napoli nel giugno 2017 sul tema "Jus Dicere in a Globalized World”, al Fifth Young Comparatists Biennial Conference all’Università del Molise nel maggio 2016 “NEW TOPICS AND METHODS IN COMPARATIVE LEGAL RESEARCH AND ITS RELATIONS WITH SOCIAL SCIENCES”, al XXIII Colloquio A.I.D.C. nel giugno 2015 presso il Rettorato dell'Università di Palermo, sul tema "Teaching Comparative Law”.

La Dott. Maschio ha altresì partecipato alla Mobilità di Formazione nell’ambito del Programma Erasmus+/KA1 ISTRUZIONE SUPERIORE, 15/7/2016 al 22/7/2016 come Visiting Professor presso la University of Nicosia, Department of Management MIS.
Nel 2016 e nel 2017 la Dott. Maschio ha collaborato al Progetto FUTURE - Fostering the Integration of Unaccompanied Refugee minors, finanziato nell’ambito del Programma globale: CREATIVE EUROPE, Programma specifico: Cross-Sectoral Strand – Support for Refugee Integration Projects, Call (con una durata di 24 mesi, dal 15/12/2016 – 14/12/2018). Nell’ambito del Progetto FUTURE la Dott. Maschio ha svolto riunioni e riveduto documentazione sull’integrazione di una categoria speciale di rifugiati, i minori non accompagnati e separati, nella prospettiva del diritto italiano e della comparazione giuridica.

La Dott. Maschio ha altresì contribuito a redigere per la Facoltà di Giurisprudenza di Uninettuno, il progetto MED-EU coordinato dal Prof. Dastoli e sottomesso ad un Bando Horizon 2020. Il progetto, che vede la partecipazione di diverse Università, centri di ricerca, soggetti della società civile ed esponenti del mondo imprenditoriale di molti Paesi delle sponde del Mediterraneo, è teso allo sviluppo di una proficua integrazione culturale dei Paesi della riva sud del Mediterraneo su temi specifici di sviluppo e promozione sociale e civile, e ad accrescere la cooperazione con i Paesi Europei.

Le ricerche sulla proprietà intellettuale della Dott. Maschio hanno contribuito inoltre al prodotto della ricerca sulla Contraffazione ed i rischi per la salute dei consumatori, realizzato da Uninettuno per Europartners Srl e per l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Gli studi sulla tutela della persona e la responsabilità degli operatori sanitari sono stati infine pubblicati nel saggio “La responsabilità medica: questioni interpretative e conflitti giurisprudenziali sulla natura e sul regime giuridico” per la rivista “Comparazione e diritto civile”.

S.S.D. IUS/04 DIRITTO COMMERCIALE

Prof. Mario Libertini – professore straordinario
Dott. Roberta Colaiori – ricercatrice

Si riportano di seguito i progetti di ricerca individuale del Prof. Mario Libertini attualmente in corso:

  • Relazione a convegno su “Gli strumenti del diritto antitrust e la rivoluzione digitale
  • Voce “Contratto e concorrenza” per gli Annali dell’Enciclopedia del Diritto
  • Pubblicazione di un volume su “Gli amministratori di società per azioni”, in collaborazione con A. Mirone e P. Sanfilippo
  • Redazione della voce “Impresa” per Diritto.online (Treccani)
  • Pubblicazione di un volume su “Passato e presente del diritto commerciale” (raccolta di saggi)

L’attività di ricerca della dott. Roberta Colaiori è articolata sulle seguenti linee d’indagine:
La legge sugli investimenti esteri in Cina. La legge promulgata nel 2019 oltre ad introdurre nuovi strumenti di approvvigionamento delle risorse provenienti dall’estero contiene anche regole relative alle società e alle forme di esercizio dell’attività d’impresa o di un singolo affare. Individuati i nuovi modelli di attività nei quali è possibile apportare risorse provenienti dall’estero, ci si concentra sul controverso aspetto della distinzione tra investitore straniero e investimento estero per poi esaminare, attraverso il confronto con la Convezione di Washington del 1965, con la giurisprudenza dell’International Centre for the Settlement of the Investment Disputes e con alcuni accordi bilaterali sugli investimenti esteri, la questione della tipologia dell’investimento. La tesi che si vuole sostenere è che l’investimento ha una sua a-specificità che lo rende insuscettibile di ricomprensione negli elenchi o liste previste negli accordi bilaterali sugli investimenti esteri o nei criteri di volta in volta adottati dai tribunali arbitrali e che rende allora incalcolabile l’esito di un eventuale giudizio. Incertezza cui si aggiungono ora in particolare anche i dubbi (discrezionalità delle autorità cinesi; regolamenti di attuazione della legge; interpretazione della Corte suprema cinese) che la nuova disciplina sembra suscitare e che rendono ancora più rischiosa l’operazione d’investimento nella Repubblica popolare cinese. L’indagine si sofferma anche sui comitati (interni all’impresa) composti da dipendenti (aderenti al partito comunista cinese) e che appaiono in grado, insieme ad altre forme di controllo esterno (sistema bancario in mano pubblica; indirizzi delle camere di commercio e delle associazioni locali; forme di controllo sui dati sensibili delle imprese), di indirizzare gli investimenti esteri verso gli obiettivi fissati dall’autorità politica. La ricerca è confluita nel saggio R. Colaiori, Prime note sulla legge sugli investimenti esteri in Cina, in Diritto del commercio internazionale, in corso di pubblicazione.
Razionalità della tecnica e irrazionalità nella produzione giuridica nel mercato capitalistico dell’informazione. La ricerca analizza la questione della razionalità della tecnica e dell’irrazionalità nella produzione giuridica nella visuale dell’informazione. Il lavoro, partendo dalle riflessioni di Irti e Severino sul rapporto tra diritto e tecnica, considera l’irrazionalità nella produzione giuridica come a-sincronicità nella produzione giuridica in rapporto con la produzione tecnica. In questa prospettiva, la razionalità nella produzione giuridica dipende non solo dai valori di cui è portatore l’ordinamento giuridico ma anche dalla sua capacità di guidare per tempo la produzione della tecnica. La sincronicità nella produzione giuridica in rapporto con la tecnica richiede perciò un’adeguata conoscenza dello spazio (il mercato capitalistico dell’informazione), dell’oggetto (l’informazione, il dato) e del tempo (ossia del ritmo inteso come cattura del tempo). Insomma, la produzione giuridica in rapporto con la tecnica nell’ottica della conoscenza ha bisogno non solo di andare verso la riscoperta di valori condivisi ma anche di spazi e di tempi di realizzazione che siano oltre che autoregolamentati anche autolimitati. Il risultato della ricerca è confluito nel saggio: R. Colaiori, Razionalità della tecnica e irrazionalità giuridica nel mercato capitalistico dell’informazione, in Teoria e storia del diritto privato, in corso di pubblicazione

Recesso, esclusione e decadenza dell’azionista. L’indagine si è incentrata sul diritto di recesso del socio di società per azioni così come disciplinato dagli artt. 2437 e ss. c.c.. Il lavoro si è sviluppato nel senso di rintracciare i principi ed i maggiori problemi che l’istituto solleva. In particolare, sono stati esaminati: i soggetti legittimati; le cause di recesso; le cause imperative; il recesso in caso di decisione di uscita dai mercati regolamentati; il recesso dal gruppo (cenni); le cause derogabili dall’autonomia statutaria; le cause convenzionali e la questione della loro sindacabilità; le altre cause derivanti da ulteriori specifiche disposizioni di legge; il recesso «per fatti»; l’esercizio del diritto; il problema del momento della perdita della posizione e quello della liquidazione; la determinazione del valore del recesso; il procedimento di liquidazione ed il rimborso; le conseguenze dell’applicazione della disciplina al recesso parziale; il particolare “recesso” ex art. 2343 c.c.;  la decadenza (art. 2344 c.c.). Il risultato di questa ricerca è destinato al volume dedicato a La società per azioni, a cura di P. Spada, in corso di pubblicazione nel Trattato di diritto privato, diretto da G. Iudica e P. Zatti, Milano
Infine, nell’ultimo periodo l’indagine ha consentito di approfondire anche il tema del recesso del socio dalla cooperativa che presenta delle peculiarità rispetto al fenomeno disciplinato dagli artt. 2437 e ss..

La revisione legale dei conti nella s.p.a. La ricerca ha inteso offrire un quadro complessivo del d.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 che ha recepito la Direttiva 2006/43/CE relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati (così come modificata dal d.lgs. 17 luglio 2016, n. 135 “Attuazione della direttiva 2014/56/UE che modifica la direttiva 2006/43/CE concernente la revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati”). Dopo un primo inquadramento della vicenda legislativa in tema di revisione legale dei conti ci si è soffermati su: le differenze tra revisione legale dei conti nella s.p.a. e la vigilanza; i diversi “stili” di revisione; la funzione di revisione quale “rafforzatrice di fiducia”; i soggetti incaricati della revisione legale dei conti (tra esternalizzazione ed internalizzazione dell’organo); il conferimento dell’incarico; la revoca e l’indipendenza del revisore; lo scetticismo professionale; il giudizio sul bilancio; il giudizio congiunto e il dissenso sul giudizio; la responsabilità del revisore. Il risultato della ricerca è destinato al volume dedicato a La società per azioni, a cura di P. Spada, in corso di pubblicazione nel Trattato di diritto privato, diretto da G. Iudica e P. Zatti, Milano.

Il risultato economico dell’impresa mutualistica. L’attività di ricerca è rivolta all’individuazione dei valori che compongono il risultato economico dell’impresa mutualistica complice la previsione legislativa dei ristorni (art. 2545 sexies, c.c.). Un primo risultato intermedio dell’indagine (che si è tradotto nel saggio: R. Colaiori, Scambio mutualistico e storno di sopravvenienze passive, in Rivista di Diritto Privato, n. 3, 2010, pp. 99-126) è stato quello di aver individuato le sopravvenienze passive derivanti da un’eccessiva attribuzione diretta ai soci cooperatori del vantaggio mutualistico.
In seguito, l’indagine ha prodotto un secondo risultato intermedio (pubblicato nel saggio: R. Colaiori, Comunione coniugale e vantaggio mutualistico, in Persona e attività economica tra libertà e regole, Studi dedicati a Diego Corapi, Napoli, 2016, pp. 613-637) nel quale ci si è soffermati sul rapporto tra la disciplina della comunione legale tra i coniugi e quella del vantaggio mutualistico. La previsione legislativa dei ristorni ha costituito uno stimolo per una rilettura delle regole sulla comunione coniugale soffermandosi, in particolare, sui profili che devono guidare l’interprete nel ricondurre il vantaggio mutualistico nella comunione legale «degli acquisti» (art. 177, lett. a, c.c.) o in quella «dei proventi» (lett. b).

Il decreto ingiuntivo delle banche. La ricerca s’incentra sull’istituto del «Decreto ingiuntivo» disciplinato dall’art. 50, del d.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, d’ora in poi TUB) che prevede che la Banca d’Italia e le banche possono «chiedere il decreto ingiuntivo previsto dall’art. 633 codice di procedura civile anche in base all’estratto conto, certificato conforme alle scritture contabili da uno dei dirigenti della banca interessata, il quale deve altresì dichiarare che il credito è vero e liquido». In questo senso, l’idoneità dell’estratto conto ad assumere la forma di documento condizionante l’emissione del decreto ingiuntivo dipende dall’essere (a) un estratto di conto, (b) conforme alle scritture contabili detenute dalla banca e (c) cui si giustappone la dichiarazione di verità e liquidità del credito. La disciplina sarebbe di per sé comprensibilissima sennonché frequentemente il decreto ingiuntivo è concesso (spesso anche al cessionario non bancario del credito) in relazione a circostanze (anche non congiuntamente verificatesi) quali: (i) la produzione di «altri» documenti diversi dall’estratto conto; (ii) l’assenza della dichiarazione di verità e liquidità del credito. Da questo punto di vista, l’indagine intende assegnare rilevanza tecnico-contabile alla norma al fine di tener conto degli interessi che sull’estratto conto si puntualizzano. Ciò nel tentativo di rigettare l’impostazione contraria (che postula la produzione di documenti diversi dall’estratto conto) e che finisce, allora, non solo per far dipendere l’emissione del decreto ingiuntivo dall’applicazione di una norma atecnica ma anche per assegnare valore a documenti non conformi al voluto della norma.

Principi costituzionali attinenti all’insegnamento universitario e insegnamento telematico. Il lavoro ha inteso ripercorrere il dibattito giuridico costituzionale su finalità e limiti del potere statale di regolamentare l’insegnamento universitario e sulla tutela dell’autonomia universitaria. Come punto di partenza della ricerca ci si è confrontati con l’art. 33 della Costituzione italiana che sancisce che: «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. (…) Le istituzioni di alta cultura, università e accademiche, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato». La riflessione ha esaminato anche l’art. 13 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea che, in modo analogo, sancisce che: «Le arti e la ricerca scientifica sono libere. La libertà accademica è rispettata»; e, ancora, l’art. 27 della Dichiarazione universale dei diritti umani (ONU), secondo il quale: «Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici». Tali regole portano necessariamente a riconoscere in maniera univoca il diritto fondamentale di accesso all’insegnamento superiore, alla condivisione della cultura e ai risultati della ricerca universitaria. In questo contesto, si è affrontato il problema della legittimità costituzionale di eventuali disparità di trattamento normativo fra università tradizionali e università telematiche. Il risultato della ricerca è stato pubblicato nel saggio: R. Colaiori, L’insegnamento accademico in presenza, a distanza e i principi costituzionali connessi, in Pol. dir., n. 2, 2020, pp. 259-289.

S.S.D. IUS/05 DIRITTO DELL’ECONOMIA

Professor Andrea Sacco Ginevri – Professore ordinario

L’attività di ricerca della Prof. Andrea Sacco Ginevri si incentra, principalmente, (i) sull’analisi del ruolo dello Stato in economia avuto riguardo, tra l’altro, all’evoluzione dei poteri speciali governativi per il controllo degli investimenti esteri diretti (c.d. golden powers), recentemente estesi a un gran numero di settori ivi incluso il settore finanziario, e all’impiego dello strumento del c.d. “Patrimonio Rilancio”, nonché (ii) sullo studio dei meccanismi di corporate governance delle società quotate e di altre imprese vigilate (ivi incluse banche e imprese di assicurazione), anche alla luce, tra l’altro, del nuovo paradigma del perseguimento del successo sostenibile e delle innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie e dalla intelligenza artificiale.

 

S.S.D. IUS/09 ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO

Prof.ssa Federica Fabrizzi – Professore Associato

Il programma di ricerca della prof.ssa Fabrizzi si incentra prevalentemente – anche se non esclusivamente - sullo studio della  governance del livello di area vasta, inteso come provincia o città metropolitana e, più in generale, sul concetto di “optimal size” in ambito amministrativo. Lo studio dell’evoluzione della normativa sugli enti locali, ed in particolare sulle Province, con le vicende istituzionali che ne hanno messo fortemente in discussione il ruolo, tanto da condurre ad una ipotesi di eliminazione dell’ente provincia dal novero degli enti costitutivi della Repubblica, ha già prodotto un lavoro monografico pubblicato nel luglio 2012; le novità legislative e gli sviluppi giurisprudenziali - in particolare con riferimento alla sentenza della Corte costituzionale n. 220/2013 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dei due provvedimenti in materia di Province approvati dal Governo Monti, l’approvazione della legge 56/2014, la successiva sentenza della Corte cost. n. 50/2015 e la fase di attuazione della legge Delrio – hanno suggerito di continuare ad indagare la tematica, non solamente monitorando l’evoluzione del dibattito politico-istituzionale sul punto, ma anche studiando in forma più ampia il concetto di “governo di area vasta” ed il complessivo tema del riordino territoriale. Si inserisce in questo quadro la partecipazione alla ricerca “Mappe d’Italia”, svolta in collaborazione con colleghi di altre Università e su impulso di Unioncamere. 
Il continuo approfondimento dell’assetto delle autonomie locali ha portato la prof.ssa Fabrizzi a pubblicare ulteriori contributi in materia (vedi elenco pubblicazioni) ed ad essere incaricata di compilare anche importanti voci, quali “Città metropolitane” per il Digesto delle Discipline Pubblicistiche, ed il commento all’art. 114 della Costituzione nel nuovo commentario alla Costituzione italiana, curato da F. Clementi, L. Cuocolo, F. Rosa, G.E. Vigevani, edito dalla casa editrice Il Mulino. Da ultimo, nel 2019 è autrice di un manuale intitolato “Lineamenti di diritto costituzionale  delle regioni e degli enti locali”, edito da Giappichelli, che si presta ad essere adottato come testo di studio negli insegnamenti di diritto regionale e come approfondimento di diritto pubblico
Sempre nell’ambito della tematica inerente le autonomie locali, nell’anno 2015 la ricerca della Prof.ssa Fabrizzi si era incentrato principalmente sull’approfondimento della riforma costituzionale allora in discussione, con particolare riguardo ai temi della riorganizzazione del Senato ed il nuovo assetto delle autonomie locali. Su tali temi la Prof.ssa Fabrizzi ha curato un osservatorio settimanale nella rivista di fascia A federalismi.it, che ha seguito i lavori parlamentari relativi alla riforma Costituzionale non solo sotto il profilo dei contenuto, ma altresì con riferimento alle procedure.
I risultati di tali approfondimenti sono sfociati nelle pubblicazioni: F. Fabrizzi, "I soggetti protagonisti della procedura di revisione costituzionale: Presidenti di Assemblea, governo, gruppi parlamentari" in N. Lupo, G. Piccirilli (a cura di), Legge elettorale e riforma costituzionale: procedure parlamentari "sotto stress", Bologna, Il Mulino, 2016 e F. Fabrizzi, "Per una riorganizzazione del Senato su basi diverse", in Istituto Regionali per studi Giuridici "Arturo Carlo Jemolo" (a cura di), Le autonomie territoriali nella riforma costituzionale, Roma, Carocci, 2016.
Sempre sul fronte degli enti territoriali, di recente la prof.ssa Fabrizzi ha recuperato un tema di ricerca che aveva affrontato in passato, quello della governance di Roma Capitale, nell’ambito di una riflessione promossa dall’Osservatorio parlamentare per Roma Capitale; ne è scaturito un contributo in un volume collettaneo dal titolo Roma e la riorganizzazione territoriale in AA.VV. A centocinquant’anni da Roma Capitale. Costruire il futuro della Città eterna, Rubbettino, 2020, pp. 53-63.
Poiché, come detto, il tema delle autonomie territoriali non è l’unico di interesse, nel periodo più recente lo studio e la ricerca si sono concentrati su di un tema classico della giustizia costituzionale, il conflitto tra poteri dello Stato. L’evoluzione di questo istituto, alla luce delle dinamiche sulla forma di governo, è oggetto di una monografia intitolata “La Corte costituzionale giudice dell’equilibrio tra i poteri”, edito da Giappichelli nel luglio 2019; il tema è stato anche ripreso in ulteriori pubblicazioni, quali:Un conflitto decostituzionalizzato o un conflitto politicizzato? Leggendo la sent. 259/2019 su un conflitto tra enti che somiglia a un conflitto tra poteri , in Le Regioni, a. XLVIII, n. 2, aprile 2020, pp.  130-142; Le ordd. 274 e 275/2019 su conflitti di attribuzioni tra poteri dello Stato sollevati da singoli parlamentari. Dialogando con l’ord. 17/2019, in Osservatorio AIC, fasc. n. 2/2020, pp. 174-184; Il conflitto tra poteri quale strumento a tutela del procedimento legislativo, in Osservatorio AIC, fasc. 5/2019, pp. 58-65; L’ordinanza n. 17 del 2019 e l'accesso del singolo parlamentare tra profilo soggettivo e profilo oggettivo, in federalismi.it n. 13/2019.

S.S.D. IUS/10 DIRITTO AMMINISTRATIVO

Prof. Fabio Giuseppe Angelini – professore straordinario

L’attività di ricerca del prof. Fabio Giuseppe Angelini si sviluppa a partire dai profili teorico-giuridici concernenti la relazione tra diritto, potere e razionalità, articolandosi nelle seguenti linee di ricerca:

  • funzione economica del diritto pubblico secondo la prospettiva della public choice e della constitutional political economy;
  • processi decisionali pubblici, interessi partecipativi e dinamiche giuridico-argomentative nella relazione tra ordinamento interno e sovranazionale;
  • relazione tra diritti fondamentali e finanza pubblica nella prospettiva della sovranità popolare.

Le suddette linee di ricerca sono affrontate alla luce dei problemi posti dall’intervento pubblico nel contesto giuridico-istituzionale eurounitario, con particolare riferimento alle dinamiche che intercorrono tra ordine giuridico-economico e ordine giuridico-politico e alle regole dei processi decisionali pubblici; alla relazione tra diritti fondamentali ed efficienza economica; e ai procedimenti che sono alla base dell’adozione dei provvedimenti amministrativi, degli atti di regolazione dei mercati e delle scelte concernenti l’organizzazione dei servizi pubblici.

Prof. Giovanni Pesce – professore straordinario

L’attività di ricerca del prof. Giovanni Pesce, dal 2018 ad oggi, si sviluppa soprattutto nelle seguenti linee:

  • concetto e sviluppo dell’amministrazione digitale;
  • e-government, procedimento digitale e riforma dello Stato;
  • diritto di accesso a internet, servizio pubblico essenziale e obblighi di fornitura digitale da parte dello Stato;
  • tecnologie emergenti, organizzazione amministrativa e responsabilità della p.a.;
  • impiego dell’IA nell’attività amministrativa e relative implicazioni teoriche, con ricadute sulla teoria organica;
  • le certezze pubbliche alla luce delle tecnologie che utilizzano i registri distribuiti (blockchain);
  • impatto della decisione robotica su procedimento amministrativo e sul processo;
  • analisi della giurisprudenza della Corte costituzionale tedesca e implicazioni sull’istituto del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE;
  • impatto della normativa antimafia sui requisiti di partecipazione delle imprese alle procedure di affidamento dei contratti pubblici di rilievo comunitario.

S.S.D. IUS/13 DIRITTO INTERNAZIONALE

Dott. Flavia Zorzi Giustiniani – ricercatrice

La Prof.ssa Flavia Zorzi Giustiniani svolge attività di ricerca su vari filoni.
Il primo riguarda la protezione del patrimonio culturale e naturale dai disastri e dai cambiamenti climatici. La ricerca, concentrata specificamente sul sistema creato dalla Convenzione UNESCO sul Patrimonio Mondiale, intende esaminare gli obblighi pattizi così come il ruolo, del tutto peculiare, che in tale sistema è affidato al World Heritage Committee, per poi concentrarsi sulle specifiche minacce al patrimonio naturale e culturale discendenti dai disastri e dai cambiamenti climatici, e sulle risposte a queste ultime che sono state approntate nel tempo dal sistema dell’Unesco. Infine, l’esame della prassi rilevante metterà in luce i limiti di tale sistema e le scappatoie utilizzate dagli Stati parti per evitare l’iscrizione dei beni presenti sul loro territorio sulla Lista della World Heritage in Danger.
Un secondo filone di ricerca intende invece esaminare in quale misura il principio/valore della solidarietà internazionale, già ampiamente indagato con riguardo ai disastri nel contesto normativo sia internazionale che europeo, possa dirsi egualmente applicabile anche alla pandemia di COVID-19. Come si vedrà, alcune peculiarità di tale disastro impediscono di assimilare tout court quest’ultimo alle ordinarie catastrofi naturali e tecnologiche, richiedendo invece uno sforzo concettuale atto a comprendere l’impatto, inedito e massiccio, della pandemia sui fondamenti stessi della cooperazione internazionale classicamente intesa.
Un terzo filone di ricerca, infine, concerne l’applicabilità e i limiti della libertà di espressione nel mondo digitale, e le criticità dei meccanismi pseudo-giudiziali approntati dalle piattaforme di social media ai sensi del diritto internazionale dei diritti umani.

S.S.D. IUS/17 DIRITTO PENALE

Prof. Silvia Massi – professore associato

L’attività di ricerca della Prof. ssa Silvia Massi si è rivolta allo studio di temi di parte generale e di parte speciale del diritto penale, nonché con riferimento allo specifico settore della responsabilità degli enti da reato.
In particolare, la materia dei reati dei pubblici ufficiali, oggetto di ricerca  pluriennale, sfociata in numerose pubblicazioni,  anche monografiche (Qui in corruptione versatur etiam pro licito tenetur, Offesa e infedeltà nella struttura della corruzione propria, Giappichelli, 2004; ‘Pubblico’ e ‘privato’ nello statuto penale degli enti privatizzati, Napoli, 2011; Tutela penale della concorrenza 'globale' e scosse di assestamento della normativa italiana anticorruzione. Sulle vicende modificative dei reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione , Napoli 2013) ha continuato ad occupare l’attenzione della Prof.ssa con riferimento alla ridefinizione dei rapporti tra le fattispecie di concussione, induzione indebita e corruzione, risultante dalle modifiche introdotte dalla L. 190 del 2012. L’analisi in questione ha portato alla pubblicazione di una monografia, a firma della Prof.ssa Massi e del Prof. Fiorella, dal titolo: Opportunismo del privato e malaffare nella pubblica amministrazione. Un dibattito sulle figure del concusso, dell’indotto punibile e del corruttore, Torino, 2016.
Lo studio della materia dei reati dei pubblici ufficiali si è concentrato altresì sulla fattispecie di abuso d’ufficio, da anni oggetto di dibattiti che, pur avendo sollecitato plurime riforme della fattispecie, non hanno risolto molte delle questioni interpretative, di cui la Prof.ssa dà conto nell’articolo: Parametri formali e ‘violazione di legge’ nell’abuso d’ufficio”, in Archivio penale Web, n. 1, 2019.
Gli esiti delle riflessioni sviluppate sulle fattispecie di corruzione e abuso d’ufficio hanno costituito anche la base per l’elaborazione di un lavoro monografico, pubblicato nel 2019, sul tema più generale dell’impiego nella fattispecie penale di “clausole di anti-doverosità speciale”, che si risolvano in una ‘elusione del fatto tipico’,  e dunque in un contrasto con il principio di legalità, e ciò sia nella prospettiva della formulazione legislativa che dell’interpretazione da parte del giudice. 
La tematica è stata poi ripresa e ulteriormente sviluppata con una ‘campionatura’ di ipotesi significative, che oltre alle già richiamate fattispecie di parte speciale, ha tenuto conto dei reati edilizi e ambientali e della fattispecie di accesso abusivo al sistema informatico; ma anche di figure centrali della parte generale: l’art. 40 co. 2 c.p., quella dei reati funzionali e della delega di funzioni. Ciò allo scopo di indagare come nei diversi contesti emergano le medesime criticità in ordine all’impiego di clausole di anti-doverosità speciale, paventandosi oltre che una tensione rispetto al principio di legalità, anche il rischio di un’interferenza tra poteri là dove in particolare il giudice penale si trovi a valutare l’illegittimità dell’atto amministrativo, richiesta dalla clausola in questione. L’indagine, che ha avuto come scopo quello di proporre rimedi legislativi per consolidare la determinatezza della fattispecie criminose segnate dall’elemento della speciale inosservanza del dovere giuridico, è confluita nella monografia “Speciale anti-doverosità della condotta ed elusione del fatto tipico. Un’indagine sui confini ‘costituzionali’ della fattispecie penale”, Giappichelli, 2020.
In ordine alla materia della responsabilità da reato dell’ente collettivo, da anni anch’essa oggetto di ricerca da parte della Prof.ssa Massi, con pubblicazione di articoli e della monografia Veste formale’ e ‘ Corpo organizzativo’ nella definizione del soggetto responsabile per l’illecito da reato. Un’analisi della ‘statica’ della responsabilità degli enti nella prospettiva del diritto italiano e comparato, Napoli, 2012, sul tema della definizione della tipologia di enti responsabili, affrontato anche in chiave comparatistica, è stato altresì di recente approfondito il tema dei modelli organizzativi nella prospettiva delle garanzie dell’ente nel processo penale, con un contributo presentato nel convegno internazionale svoltosi al Max Planck Institut di Friburgo in Germania nel giugno 2018, dal titolo “The Role of Corporations in Criminal Proceedings”, e ora pubblicato sia in Italia, nella rivista Archivio penale, che all’esterno nella rivista internazionale “Revue Internationale de Droit Penal”.
Da ultimo lo studio dello specifico profilo del criterio di imputazione consistente nell’interesse dell’ente ha condotto alla pubblicazione sulla Rivista trimestrale di diritto penale dell’economia, n. 1-2 del 2020, dell’articolo: Verso una concezione integrata della condotta nell’interesse dell’ente?

S.S.D. IUS/20 FILOSOFIA DEL DIRITTO

Dott. Maria Chiara Lipari – ricercatrice

L'attività di ricerca della dott. Lipari intende procedere lungo le pieghe problematiche della relazione tra bios e diritto, segnatamente attraverso il filtro concettuale dell'idea di dignità e di umanità (sviluppando il saggio dal titolo “Considerazioni sull’utilità e il danno dell’idea di umanità”, uscito in due parti su Politica del diritto, n. 4, 2012 e n. 1, 2013). Si tratta di uno studio sulle implicazioni filosofiche del tema del principio di non-respingimento di migranti (a partire dalla sentenza Hirsi Jamaa and others vs Italy, sanzionatoria nei confronti dell’Italia). L’interesse per l’idea di umanità riprende e sviluppa gli studi in tema di dignità umana (il saggio “La dignità dello straniero” in Politica del diritto, n. 2 del 2006 e il lavoro monografico “Figure della dignità umana”, 2008, Giuffré). Il filo conduttore di questi studi può considerarsi il tema dell’identità, di un principium individuationis sotteso al meccanismo della titolarità di diritti, ma che risulta – in molte situazioni estreme in cui assume rilevanza l’idea di un “diritto ad avere diritti” – drammaticamente oscillante tra la dimensione della zoé e quella del bios. Nel 2014 si attende l’uscita di un saggio in due parti su Democrazia e diritto dal titolo “Note sul rapporto tra verità e necessità nel discorso politico”, e la versione definitiva e ampliata della monografia in tema di dignità, studiata nelle sue implicazioni e nei suoi sconfinamenti con l’idea limitrofa di vergogna, nel solco del rapporto tra dignità e vergogna intuito dapprima da Niklas Luhmann e poi sviluppato nelle analisi di Martha Nussbaum. In tema di giustizia, l’altro saggio monografico dal titolo “Modus e dike”, 2008, Giuffré.

S.S.D. SECS-P/10 ECONOMIA AZIENDALE

Prof. Alberto Romolini - professore associato

Il Prof. Alberto Romolini svolge attività di ricerca su filoni differenti.
Il primo riguarda la social accountability applicata alle aziende private, pubbliche e non-profit. La rilevanza del tema nasce dalla crescente diffusione nella prassi aziendale della social accountability e del non financial reporting che pone notevoli interrogativi sul livello qualitativo delle informazioni fornite agli stakeholders, sulla loro credibilità ed affidabilità. In quest'area è stato sviluppato un modello di analisi della qualità della social accountability basato su dati quantitativa extra-contabili. Questo modello è stato applicato e verificato, in merito alla sua validità, in azienda operanti in diversi settori e aventi differenti dimensioni.
La seconda area di ricerca riguarda i modelli di governance per gli enti pubblici territoriali. L'interesse nasce dalla considerazione che la progressiva esternalizzazioni dei servizi ed i partenariati pubblico-privati hanno trasformato il ruolo degli enti locali da erogatori dei servizi a vertice di un gruppo formato dall'ente locale e dalla società di servizio pubblico. Questo nuovo assetto, stimolato anche dal processo di integrazione europea, richiede l'individuazione di nuovi modelli di governace per la gestione efficiente del gruppo pubblico locale e delle risorse finanziarie disponibili sempre più scarse. Il filone di ricerca è stato poi recentemente innovato con lo studio del recente avvio della riforma della contabilità pubblica operato in Italia con il D.lgs 118/2011.
La terza area concerne invece l'individuazione di nuovi modelli di governance ed accountability per i sistemi sanitari regionali. In un comparto in profonda trasformazione, le spinte federali, l'armonizzazione contabile e la managerializzazione della gestione delle aziende sanitarie hanno modificato i sistemi sanitari che si trovano alla ricerca di nuovi modelli di governance per la più efficiente gestione della spesa e per il miglioramento dei servizi resi ai cittadini.
Infine, il terzo ambito riguarda la ricerca nell'area della storia della ragioneria applicata alle imprese ed alle istituzioni pubbliche. La prospettiva di quest'area è individuare, attraverso l'analisi dei documenti quantitativi contabili ed extra-contabili rinvenibili negli archivi storici delle società, i nessi causali tra la storia delle aziende e lo sviluppo economico e tecnico della società.